Come assaggiare il vino correttamente anche se non sei un sommelier
Tavola

Il momento è cruciale.

Il cameriere è lì, di fronte a te, e sta aprendo la bottiglia di vino appena ordinata.

Lo sguardo passa nervoso dal bicchiere al volto del cameriere.

Le mani sudano.

Nella tua testa parte in sottofondo la colonna sonora del film “Lo squalo” e intanto preghi che non scelga te.

Inutile.

Con abile mossa il cameriere versa il vino proprio nel tuo bicchiere e tutta la tavola rimane in silenzio.

La suspense è altissima.

Inizi a roteare il bicchiere, e poi lo fai roteare ancora e ancora perché, insomma, l’hai visto fare. Ora non ricordi dove, ma probabilmente è così che si fa.

Dopo una bella centrifuga è il momento di infilare il naso direttamente dentro il bicchiere; poi altre rotazioni e altra annusata.

Il momento decisivo sta per arrivare.

Chiudi gli occhi.

Assaggi.

Uno sciacquo della bocca e poi un altro assaggio.

I commensali non respirano più dall’emozione è il momento della rivelazione: «Può andare bene». Un sospiro di sollievo generale. Qualcuno, dall’emozione, vorrebbe abbandonarsi a un applauso.

Ecco, proviamo a evitare tutto questo!

Partiamo da una regola base: il vino dovrebbe essere assaggiato dal sommelier, il professionista che porta la bottiglia in tavola e ne elenca i pregi.

Se il ristorante non prevede questa figura in questo caso il vino può essere assaggiato da chi ci ha invitato o da chi ha ordinato/consigliato la bottiglia o addirittura delegare l’assaggio al commensale considerato il più preparato in materia.

In ogni caso l’assaggio del vino sarà rapido e soprattutto discreto!

Si assaggia solo per controllare che il vino non abbia difetti di fermentazione o che non abbia il temuto sapore “di tappo”.

Annusare sì, ma con discrezione.

Già questo potrebbe essere sufficiente a capire se il vino è guasto. E per non lasciare troppo i commensali col fiato sospeso non roteare o contemplare il vino per lunghi interminabili minuti: una breve sorsata potrà bastare.

Infine evita di perderti in discussioni e sproloqui: spesso capita che qualcuno finga competenze sopraffine e inizi a declamare di quanto un nebbiolo sia migliore di un morellino o viceversa. Fai attenzione: la qualità del vino, nella maggior parte dei casi, dipende dalla produzione e dall’azienda vinicola, non dalla varietà del vitigno!

 

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